CESAR: "LAZIO-INTER? IMPOSSIBILE NON GIOCARLA"

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Spino96
view post Posted on 29/4/2010, 19:51




Aparecido Cesar, ex giocatore di Lazio ed Inter, parla della sfida di domenica prossima: "Ricorda molto quel 5 maggio del 2002 anche se questa salvezza vale molto di più della conquista di un posto in Uefa"


Il 5 maggio 2002 è una data entrata di diritto nella storia del campionato. Il popolo laziale voleva che la squadra lasciasse vincere l’Inter, che sembrava avesse già lo scudetto cucito sulle maglie. I gemellati tifosi nerazzurri arrivarono a migliaia all’Olimpico scortati dalla certezza di partecipare a un happening, invece vissero una delle delusioni più cocenti della storia interista. La vigilia biancoceleste fu caratterizzata da umori differenti: qualcuno voleva giocarsela fino in fondo, per centrare l’obiettivo Uefa, qualche altro era meno categorico. Alla fine, complice la giornataccia dell’Inter, finì con una goleada della Lazio davanti a quasi 80 mila spettatori.
Aparecido Cesar, tra i protagonisti più ”impegnati” di quella sfida, ricorda l’inattesa e storica vittoria laziale. «Attorno alla partita si era creata una strana atmosfera, con i nostri tifosi che chiedevano alla squadra di far conquistare lo scudetto all’Inter. E tutti erano convinti che sarebbe finita così, come se non si dovesse giocare sul serio. Il vantaggio iniziale dei nerazzurri sembrava confermare le premesse e le previsioni, ma noi avevamo la possibilità di conquistare un piazzamento-Uefa... Nel primo tempo la Lazio scese in campo un po’ rilassata e fu tenuta a galla dalle prodezze dell’attaccante ceco. Nella ripresa diede il massimo realizzando i gol decisivi con Simeone e Inzaghi. Ricordo che Poborsky giocò la miglior partita del campionato e non capiva perché veniva fischiato e insultato dai suoi sostenitori quando segnava. Lui proprio non voleva saperne di perdere e fece venire il mal di testa all’avversario diretto, Gresko. Tutti noi disputammo un incontro di alto livello però va anche detto che l’Inter era confusa, assente, vuota. Le lacrime di Ronaldo e le polemiche del dopo-gara, resero ancor più drammatica quella giornata».
Al rientro negli spogliatoi ci furono momenti di tensione, soprattutto con Materazzi. «La delusione tra gli interisti era enorme: come non capirla? La tensione, oltre che verso alcuni di noi, serpeggiava anche all’interno del loro spogliatoio perché avevano gettato via uno scudetto ormai vinto. Dopo una sconfitta così pesante gli animi era particolarmente agitati: ma come si può rimproverare un calciatore perché ha onorato l’impegno, facendo fino in fondo il proprio dovere? I professionisti devono ragionare in maniera diversa rispetto ai tifosi perché, nello sport, nessuno regala qualcosa».
Dopo quasi 8 anni la storia si ripete. «Allora era l’ultima di campionato, stavolta mancano tre giornate però la situazione è molto simile». Anche adesso i laziali chiedono alla squadra di far vincere l’Inter... «Io credo che la Lazio se la giocherà un’altra volta al meglio delle possibilità: è giusto così. Non esiste proprio che faccia dei favori agli avversari, anche perché la salvezza non è ancora conquistata e la salvezza è ben più importante di un posto in Europa. Se la Lazio perde con l’Inter e l’Atalanta batte il Bologna, tutto torna in ballo per decidersi nelle ultime due gare. Una situazione che diventerebbe pericolosa, non penso sia saggio rischiare solo per evitare che la Roma possa vincere lo scudetto. Eppoi, questa partita può rappresentare l’occasione per spazzare via dubbi e sospetti che, molto spesso, circondano il campionato».
Un finale avvincente e incerto. «Mi auguro anche leale da parte di tutti, non solo della Lazio. La squadra di Reja è in una condizione fisica positiva e potrebbe fermare l’Inter, reduce dalle fatiche di Champions League. Mourinho, però, dispone di una rosa vasta e competitiva che può garantire un turn over senza problemi. Personalmente credo che il titolo sarà nerazzurro perchè l’Inter, pur incontrando delle difficoltà, riuscirà a vincere la sfida dell’Olimpico».

Fonte: Il Messaggero
 
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