REJA PUÒ SORRIDERE: "COL MILAN SENZA PAURA"

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Spino96
view post Posted on 25/3/2010, 19:50




Dopo la buona prova conttro il Siena il tecnico biancoceleste è ottimista, "anche se la quota salvezza si è alzata". Con i rossoneri tornerà Floccari, Zarate ritroverà la panchina
L'abbraccio fra Cruz e Reja


ROMA - Reja può davvero sorridere: "Ottima prestazione. La Lazio ha ritrovato sicurezza. Con questo spirito possiamo essere ottimisti. La quota salvezza si è alzata a 40-41 punti, ma ora ci sono altre squadre invischiate. Io sono fiducioso. Si è composto un gruppo nuovo. Finalmente si è formato un branco che va a caccia della preda". La prossima potrebbe essere il Milan: "Siamo in progresso, domenica mi aspetto una prova di spessore. Senza paura".

TORNA FLOCCARI - E a San Siro rientrerà un giocatore essenziale. "Col Milan ci sarò". Una promessa, un'assicurazione ai tifosi in tribuna attraverso il sorriso di chi ormai la Lazio la porta nel cuore. Sergio Floccari vuole condurla alla salvezza. Anche perché il prossimo anno è pronto a indossare ancora la maglia biancoceleste. "Ho scelto la Lazio in prospettiva. Ho voglia di legarmi all'ambiente. Spetterà a me guadagnarmi la fiducia della società". Aveva parlato così in occasione della sua presentazione a gennaio. La conferma e il riscatto (fissato a 9,5 milioni) se li sta guadagnando a suon di gol: 5 in appena due mesi e mezzo. E già è diventato beniamino dei sostenitori. A coloro che la scorsa settimana, prima della partenza per il ritiro di Norcia, chiedevano rassicurazioni sul suo futuro, ha garantito: "La situazione è drammatica, ma io rimarrei qui a vita perché l'ambiente è fantastico". Ora servono le sue reti per scongiurare una volta per tutte l'incubo retrocessione. A partire dalla sfida del Meazza. Seguiranno Napoli e Bologna. E infine, per Floccari, ci sarà il primo derby con la maglia biancoceleste. "Segnerò un gol", la parola data dall'ex bomber del Genoa. Il suo recupero è già iniziato ieri mattina, oggi Floccari ha ancora corso a parte. Ma, dopo i controlli odierni, già domani dovrebbe riunirsi al gruppo.


ALTRI RECUPERI - Contro il Milan, Reja conta di riavere in difesa Siviglia e Biava. Il difensore calabrese ha smaltito risentimento muscolare alla coscia destra e stamane ha disputato una partitella in famiglia. Biava, fermato dalla squalifica contro il Siena, deve superare una contusione al perone sinistro ed ha ancora lavorato a parte. Pare già essersi ripreso Firmani, bloccato martedì da una botta al piede (per lui regolare seduta mattutina). Migliorano le condizioni di Dabo, tormentato ancora dall'infiammazione al tendine d'Achille. Reduce da alcuni giorni di terapia a Parigi, il francese sarà sottoposto a controlli tra oggi e domani. Meghni ha iniziato martedì una trattamento specifico al tendine rotuleo presso una clinica di Doha, in Qatar: "Con questa riabilitazione di tre settimane tornerà al 60%", assicurano il dott Chalabi e il team di specialisti che lo stanno seguendo. Ma per il recupero completo ci vorrà più di un mese e mezzo: Mourad punta solo al mondiale con la sua Algeria.

LA VITTORIA E LA RESURREZIONE DI CRUZ - La Lazio si è risvegliata con il sorriso. Oggi a Formello tanta euforia fra i giocatori. E' bastato un tecnico saggio per rianimare la Lazio, non certo un mental coach. "Sono le motivazioni che fanno la differenza - spiega Brocchi - e le vittorie. La nostra forza è nata a Norcia, dal confronto che c'è stato fra giocatori. Ci siamo capiti e siamo diventati un vero gruppo che ha in mente solo un obiettivo: la salvezza". Il ritorno di Cruz è un altro segno della svolta: "Il suo gol è stato liberatorio - spiega Reja - perché ora si è ritrovato ed é motivato". La copertina è tutta per le sue lacrime di commozione. Gli sono bastati appena 15 secondi per realizzare una splendida acrobazia. Un paradosso per uno che non segnava da 6 mesi, da Catania-Lazio del 20 settembre. Anche lui, che aveva pensato di farla finita col calcio, non ci credeva. Anche lui, dopo i fischi iniziali, è stato osannato. I cori d'incitamento della nuova "Curva Nord Gabriele Sandri" ieri sera non si sono risparmiati.

APPLAUSI PER MAURI - L'Olimpico si è trasformato in un'autentica bolgia d'entusiasmo. Una cura rigenerante anche per Mauri, sempre applaudito. Si è meritato la fascia da capitano - all'uscita di Rocchi - con una prestazione perfetta e un assist al bacio per il gol di Lichtsteiner, il secondo in biancoceleste dopo il derby dello scorso anno. Guai a dirgli che il suo zampino c'è solo nelle grandi occasioni: "Questo non conta - dice lo svizzero - perché a me importa solo la vittoria del gruppo".

ZARATE VERSO LA PANCHINA CON FOGGIA - Sulla balaustra della Nord ieri sera non c'era più Zarate: era sul rettangolo di gioco. Nuovo look: capello a spazzola e scarpino rosa shocking. Purtroppo, vecchie abitudini: ha sbagliato gol semplici. Ed è stato sostituito: "Continuavo a ripetergli di giocare più avanti, non lo capiva e l'ho tolto", ha spiegato Reja in conferenza. Ora Maurito, con il rientro di Floccari, domenica rischia seriamente di non esserci dal primo minuto. L'ultimo precedente biancoceleste a San Siro porta la sua firma. Era il 21 Settembre 2008, posticipo della 3' giornata della scorsa stagione e la gara terminò 4-1 a favore del Milan. All'8' i rossoneri si portarono in vantaggio con il gol di Seedorf, pareggio dei biancocelesti al 26' proprio con Zarate, prima di sprofondare sotto i colpi rossoneri. In panchina ci sarà anche Foggia, ieri in campo una decina di minuti finali: "Mi ha fatto bene rientrare ed essere accolto con questo entusiasmo. Ora spero di poter dare il mio contributo già a San Siro". Il bilancio totale conta sessantasei gare della Lazio al Meazza contro i rossoneri di cui trentanove vittorie a favore dei padroni di casa, diciotto pareggi e nove sconfitte.

KOLAROV VERSO L'ADDIO - Ieri sera il cerchio a centrocampo della squadra ha chiuso la magica serata. Tutti sotto la Nord ed un giallo finale: dopo il lancio di magliette verso i tifosi, qualcuna - sicuramente quella di Kolarov - è stata rispedita al mittente. Vecchi rancori. Segno di un rapporto, quello della tifoseria con il serbo, che ormai sembra essersi definitivamente deteriorato. Sarà difficile ricucirlo da qui alla fine. Anche perché a giugno, dopo aver rifiutato ancora il rinnovo, Aleksander quasi certamente andrà via. Da tempo Inter, Juventus e Real Madrid sono sulle sue tracce. Kolarov ha sempre risposto: "Vedremo".

Fonte: Repubblica.it










 
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