Storia SS Lazio, Il rischio del fallimento e l'avvento di Lotito

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Spino96
view post Posted on 21/12/2009, 17:32




La Lazio inizia nel migliore dei modi la nuova stagione, mettendo in bacheca un altro trofeo, la Supercoppa italiana, grazie al successo all'Olimpico per 4-3 contro l'Inter.

L'inizio scoppiettante fa pensare ad un'altra grande stagione di vittorie, ma la situazione ben presto peggiora: la dirigenza decide di sostituire Eriksson, che nel frattempo aveva raggiunto un accordo contrattuale con la Nazionale inglese, con Dino Zoff, che ritorna sulla panchina laziale dopo cinque anni. La Lazio chiude con un soddisfacente terzo posto in campionato, frutto di uno strepitoso girone di ritorno, a 6 punti dai "cugini" della Roma vincitori dello scudetto.

La stagione successiva segna l'ultimo anno del presidente Sergio Cragnotti; il calciomercato presenta un gran numero di cessioni importanti, tra cui quella clamorosa di Nedved, ma anche buoni acquisti, come Stam, arrivato quasi a fine mercato, Fiore e Giannichedda, entrambe prelevati dall'Udinese, oltre a Liverani, Cesar e Mendieta, uno degli acquisti più costosi della storia del calcio. Dopo le prime deludenti partite in campionato, Zoff viene sostituito da Alberto Zaccheroni, ma la Lazio non riesce mai ad inserirsi nella lotta per lo scudetto e conclude solamente sesta, mentre in Champions League esce alla prima fase a gironi.

Nella stagione seguente arriva Roberto Mancini, idolo dei tifosi biancocelesti, reduce dalla sua prima stagione da tecnico in una Fiorentina allo sbando. Nonostante i gravi problemi finanziari, la Lazio vola in campionato e infine centra un inatteso quarto posto. La stagione europea si rivelerà invece beffarda: la Lazio verrà fermata 4 a 1 dal Porto di José Mourinho in semifinale e dirà addio al sogno di portare a Roma quella coppa persa nel 1998 a Parigi.
Tra i più importanti eventi della stagione c'è da segnalare l'addio del presidente Sergio Cragnotti nel gennaio del 2003. Chiuderà la sua storia in biancoceleste come il più vincente presidente di tutti i tempi nella Capitale, superando Umberto Lenzini e Dino Viola, cedendo il ruolo all'avvocato Ugo Longo, affiancato prima dal direttore generale Luca Baraldi e successivamente dall'amministratore delegato Giuseppe Matteo Masoni.

La squadra capitolina conclude la stagione successiva al sesto posto, perdendo la possibilità di arrivare ad una migliore posizione con la sconfitta nella penultima partita contro il Brescia. In Champions League esce nella fase a gironi, mentre è decisamente più fortunata l'avventura in Coppa Italia, che viene vinta dopo una bella e schiacciante vittoria sui campioni d'Europa del Milan in semifinale e dopo una finale spettacolare con la Juventus.

L'anno successivo salutano Roma alcuni calciatori importanti insieme all'allenatore Roberto Mancini e tutto il suo staff; mancano i soldi per i rinnovi contrattuali di alcuni giocatori: ciò che rimane alla Lazio è un pugno di mosche o poco più. L'amministratore delegato Masoni, che aveva sostituito Baraldi, dichiara che se la Lazio non incasserà almeno 80 milioni di euro dall'aumento di capitale la società è destinata a fallire.

Il 19 luglio il presidente Ugo Longo annuncia però che la Lazio ha trovato il suo nuovo presidente: si tratta di Claudio Lotito che dopo una faticosa trattativa porta alle casse laziali 21 milioni di euro, scatenando l'entusiasmo dei tifosi laziali.

La società, nonostante l'arrivo dell'imprenditore romano e di nuova liquidità, rischia comunque di fallire a causa di un debito accumulato con l'erario di circa 110 milioni di euro. Per scongiurare questo rischio la dirigenza intraprende una trattativa con l'Agenzia delle Entrate che si conclude con l'ammissione della Lazio ai benefici del decreto legge 138 dell'agosto del 2002, convertito in legge 178/02. In tal modo viene concessa una dilazione del debito in 23 anni.

Come allenatore viene scelto Domenico Caso, e la campagna estiva sarà portata avanti in fretta e furia fino all'ultimo minuto, difatti il presidente Lotito stupisce tutti realizzando nove acquisti proprio l'ultimo giorno di calciomercato. In questo clima di incertezza alcuni giocatori iniziano a chiedere di lasciare il club, e così inizia la difficile stagione della Lazio. Dopo una serie di partite alquanto negative, Lotito opta per l'esonero di Mimmo Caso, ed incarica l'esperto Giuseppe Papadopulo di guidare la Lazio verso una salvezza tranquilla. L'esordio di Papadopulo è nella stracittadina contro la Roma: nonostante le numerose assenze nella formazione, il risultato è di 3-1 per la Lazio con il gol di Paolo Di Canio, idolo della tifoseria tornato dopo 16 anni tra Scozia ed Inghilterra. Papadopulo confermerà la piacevole impressione non solo centrando la salvezza ma addirittura la qualificazione all'Intertoto, manifestazione dalla quale la formazione biancoceleste uscirà per opera dell'Olympique Marsiglia in semifinale.

Nonostante Papadopulo abbia centrato un obiettivo superiore a quello fissato dal presidente, non viene confermato: Lotito decide di chiamare un nuovo tecnico per la stagione seguente. Si tratta di Delio Rossi, arrivano anche dei buoni giocatori che porteranno la Lazio al sesto posto della classifica, qualificandosi per la Coppa UEFA.

Nella settimana che accompagna l'ultima giornata del campionato 2005/2006 la Lazio viene coinvolta nell'affare "Calciopoli", uno scandalo calcistico riguardante la stagione 2004/2005. Per la squadra capitolina la penalizzazione sarà di 11 punti in campionato, e il sogno di giocare la Coppa UEFA centrata la stagione passata è definitivamente cancellato, riceve infatti una seconda penalizzazione di 30 punti validi per la stagione precedente.

In Coppa Italia il cammino della Lazio termina al terzo turno contro un tenace Messina, allenato dal grande ex Bruno Giordano, che vince 4-3 tra le mura amiche, ma in campionato nonostante un brutto inizio di stagione centra uno straordinario terzo posto che permette alla squadra di ottenere la qualificazione al turno preliminare di Champions League. Vince inoltre il Derby d'andata 3-0, un punteggio che in campionato contro i "cugini" non si era mai verificato prima.

Il calciomercato estivo 2007, nonostante la qualificazione alla Champions League 2008, continua nella filosofia del risanamento economico, alla fine i colpi messi a segno da parte del presidente Lotito saranno pochissimi. Il portiere Carrizo, grande promessa argentina, per problemi con il passaporto rimane in prestito al River Plate e la Lazio giocherà l'intera stagione senza un vero portiere titolare. Proprio in questa competizione la società capitolina, dopo aver superato brillantemente i preliminari, crolla nella fase a gironi piazzandosi ultima nonostante i cinque punti conquistati. Sono decisive le sconfitte subite con Real Madrid ed Olympiacos Pireo. Le note positive sono però Tommaso Rocchi, che stende con una doppietta il Werder Brema, ed il suo "gemello del gol" Goran Pandev, che realizza 5 reti di cui 3 al Real Madrid.

In campionato, invece, la squadra di Delio Rossi non ripete le prestazioni dell'anno precedente e si piazza in dodicesima posizione senza qualificarsi in nessuna competizione europea. A novembre la società, così come tutta la città, è scossa dalla morte del suo giovane tifoso Gabriele Sandri, ucciso per mano di un poliziotto nel parcheggio di un autogrill, in circostanze non ancora chiarite, mentre dormiva nell'auto con cui insieme ad alcuni amici era in viaggio per assistere ad Inter-Lazio. Da allora, durante le partite della Lazio, sotto la Curva Nord (ribattezzata dai tifosi "Curva Nord - Gabriele Sandri") sarà presente un grande ritratto del giovane. In Coppa Italia, nonostante il buon inizio con l'eliminazione del Napoli e della Fiorentina, si ferma in semifinale dove viene battuta dall'Inter 2-0 nella gara di ritorno all'Olimpico (all'andata 0-0) in una sfida sfortunata per la Lazio che coglie 2 legni prima di subire i 2 gol.
 
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