Storia SS Lazio, La rinascita, l'era Cragnotti e il secondo scudetto

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Spino96
view post Posted on 21/12/2009, 17:21




Gli anni novanta si aprono con l'arrivo di Sergio Cragnotti che costruirà una delle realtà calcistiche più forti a livello mondiale. Nella prima stagione del nuovo corso (1992/1993) arrivano alla Lazio giocatori molto importanti grazie ai quali riesce a raggiungere la qualificazione in Coppa UEFA. Il progressivo rafforzamento della rosa continua anche nell'anno successivo: approda in prima squadra, proveniente dalle giovanili, anche il futuro ed indimenticato capitano: Alessandro Nesta.

Nel 1994 la Lazio decide di puntare su un nuovo tecnico, Zdenek Zeman, con il quale la squadra capitolina inizia ad attuare un gioco brillante e molto offensivo, concludendo il campionato in seconda posizione, ed arrivando contemporaneamente ai quarti di finale in Coppa UEFA. Nella stagione successiva si conferma come una delle squadre più competitive del campionato posizionandosi al terzo posto. L'annata 1996/1997 è segnata dall'addio alla panchina biancoceleste dell'allenatore Zeman, al quale subentra in corso d'opera Dino Zoff, che concluderà il campionato con un ottimo quarto posto. Durante la sessione estiva del calciomercato è stato però lo stesso tecnico boemo a volere fortemente l'acquisto di uno dei calciatori che segnerà la storia recente del club biancazzurro: Pavel Nedved.

Per la stagione 1997/1998 la Lazio si affida alla capacità e all'esperienza dello "stratega" svedese Sven-Göran Eriksson, il quale non passa una stagione senza vincere un trofeo. Il suo arrivo risulta decisivo, Cragnotti è sempre più convinto ad investire nel suo progetto: portare la Lazio a vincere il suo secondo scudetto. Arrivano quattro acquisti di notevole caratura, la squadra lotta per lo scudetto fino a sette giornate dal termine. Centra però la Coppa Italia e giunge ad un passo dalla vittoria della Coppa UEFA, persa nella finale di Parigi contro la connazionale Inter del "Fenomeno" Ronaldo. Nota lieta da ricordare per i tifosi BiancoCelesti è l'esaltante supremazia cittadina ai danni dei cuguni della seconda squadra della capitale, infatti nella stagione 1997-1998 la Lazio vince ben 4 derby consecutivi (2 in campionato e 2 in Coppa Italia).

Nella stagione successiva la Lazio mette in bacheca la sua prima Supercoppa italiana, sconfiggendo la Juve per 2 a 1. Sembra tutto pronto per la conquista dello scudetto, la Lazio riesce a distaccare di ben 7 punti la seconda in classifica, ma ha poi un finale di campionato un po' infelice e il Milan ne approfitta, il sorpasso avviene alla penultima giornata, la Lazio non va oltre l'1-1 fuori casa contro la Fiorentina di Giovanni Trapattoni mentre il Milan regola con un rotondo 4-0 l'Empoli già retrocesso, la squadra capitolina conclude a malincuore seconda e non senza polemiche nei confronti degli arbitraggi delle ultime partite. Si rifà, battendo il Maiorca nella finale di Coppa delle Coppe a Birmingham, il 19 maggio 1999, grazie ai gol di Christian Vieri e della "Furia ceca" Pavel Nedved, decisivo a circa dieci minuti dalla fine. Quella fu l'ultima edizione della coppa europea, che tuttora è conservata nella bacheca della Lazio. Alla compagine biancazzurra viene anche riconosciuto il titolo di Migliore squadra AIC agli Oscar del calcio AIC nel 1999; Lazio e Juventus sono le uniche società ad esserselo aggiudicato.

Tra i tanti anni di storia della Lazio non vi è dubbio che quello che i tifosi laziali ricorderanno come il più importante è proprio il 1999/2000, l'anno del centenario, del secondo scudetto e della terza Coppa Italia (primo Double per i capitolini).

Durante il calciomercato estivo Cragnotti rinforza ulteriormente la rosa, difatti approdano a Roma giocatori del calibro di Juan Sebastián Verón, Diego Simeone, acquistato dall'Inter nell'ambito dell'affare che ha portato Vieri in nerazzurro, Simone Inzaghi, Néstor Sensini e Fabrizio Ravanelli, arrivato durante la finestra invernale del calciomercato. Il campionato favorisce la Juventus che mantiene un certo distacco sui biancocelesti, ma proprio all'ultima giornata, allo stadio Renato Curi di Perugia i laziali trovano però un'inaspettata sorpresa. Qui la Juventus, impegnata contro la squadra dell'allora presidente Gaucci, si ritrova nel bel mezzo di un diluvio incredibile che, a metà partita, costringe l'arbitro Collina a sospendere l'incontro. Il direttore di gara dopo aver effettuato numerosi sopralluoghi, coll'intento di verificare la presenza di condizioni idonee per riprendere la partita, e nella speranza di evitare di effettuare un rinvio del match a data da destinarsi che non solo avrebbe causato la lesione del principio di contemporaneità dell'ultima giornata ma anche perché la Nazionale doveva incominciare la preparazione per gli Europei in Olanda e Belgio, decide che la partita può riprendere: il diluvio si è fermato e le squadre possono scendere in campo. La Juventus fatica e sorprendentemente il Perugia segna un gol con Alessandro Calori. L'uno a zero del giocatore perugino segnerà la fine delle speranze "tricolori" della Juventus e porterà la Lazio ad una inattesa festa: dopo 26 anni lo scudetto è ritornato in mano alla compagine biancoceleste. L'ultimo impegno della stagione vedrà una Lazio decisamente in festa conquistare ai danni dell'Inter la sua terza Coppa Italia.

In Europa però la storia è un'altra: la stagione inizia nel migliore dei modi, un gol di Salas allo stadio Louis II di Montecarlo regala alla Lazio la Supercoppa Europea ai danni del Manchester United, la Champions League vede la Lazio trionfare nel suo girone con 14 punti, nella fase successiva sarà ancora prima con 11. Il sorteggio dei quarti di finale sarà però beffardo per la squadra romana: ancora Héctor Cúper, questa volta seduto sulla panchina del Valencia. In questa occasione però è il tecnico argentino a trionfare (5-2). La vittoria per 1 a 0 nel ritorno dell'Olimpico sarà solo una magra consolazione per i biancazzurri che salutano così i sogni di gloria.

Uno dei giorni che tutti i laziali ricorderanno con maggior piacere sarà il 9 gennaio del 2000, quando la Lazio, dopo aver regolato il Bologna per 3-1, festeggerà il suo centesimo compleanno con una bellissima cerimonia celebrata allo Stadio Olimpico, durante la quale saranno ricordati i personaggi che hanno fatto la storia della società capitolina. Per l'occasione sarà realizzata anche una partita amichevole tra le vecchie glorie laziali, tra cui Pulici, Wilson, Martini, D'Amico, Giordano, Caso e Fiorini, simbolo della "Lazio del -9" ed indimenticato dal popolo laziale. Scese in campo, in veste di giocatore, anche il presidente Cragnotti con la maglia numero 100, realizzando tra l'altro anche un calcio di rigore. Inoltre alcuni cantanti e vip affezionati ai colori biancazzurri interpreteranno quello che è ormai noto come l'inno del centenario, dal titolo "Cent'anni insieme".
 
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