LAZIO-LEVSKI: INFORMAZIONI

« Older   Newer »
  Share  
Spino96
view post Posted on 18/12/2009, 19:15




In un Olimpico desolato e desolante, la Lazio si appresta ad uscire mestamente dalla prima edizione della nuova Europa League, di fronte a poche migliaia di spettatori infreddoliti, tra cui molti tifosi bulgari. Durante l’annuncio delle formazioni, la Curva Nord (per l’occasione “trincerata” dietro allo striscione “Sparuta Minoranza”) dedica una frase polemica a Davide Ballardini che recita “2-12-09 Salisburgo-Lazio…Ballardini porta rispetto…”, in riferimento alle dichiarazioni dell’allenatore ravennate, reo di aver risposto in maniera poco garbata ad un gruppo di supporters laziali in trasferta in Austria che esortavano lo stesso tecnico a tirare fuori gli attributi. Per l’occasione, come annunciato alla vigilia del match, il tecnico laziale decide di mandare in campo una formazione imbottita di ragazzi della Primavera: tra i pali confermatissimo il portiere uruguaiano Fernando Muslera, solito schieramento a 3 con Diakitè, Cribari e Luciani, a centrocampo da destra a sinistra Cavanda, Baronio, Scaloni e Perpetuini, trio d’attacco formato da Sevieri ed Eliseu a sostegno di Makinwa. Gli ospiti, invece, guidati dall’allenatore Zdravkov si dispongono con un 4-2-3-1 molto spregiudicato.

La prima sortita offensiva è di marca biancoceleste: il debuttante Luis Pedro Cavanda ben lanciato da Eliseu sulla fascia di competenza, esegue un interessante cross sul quale il portiere ospite Mitrev esce e blocca in due tempi. Al 6’ è ancora la Lazio a rendersi pericolosa con un fendente da parte del capitano Baronio che sorvola di non molto la traversa. Il Levski, invece, dal canto suo, si fa avanti solamente intorno al quarto d’ora di gioco quando il centravanti numero 10 Yovov si inserisce ottimamente e lascia partire un buon sinistro dal limite dell’area che Muslera respinge coi pugni. La partita, come previsto, non riesce a decollare e viaggia su ritmi piuttosto blandi: le uniche note di colore provengono dalle due tifoserie che intonano senza tregua i loro cori di sostegno alle rispettive squadre. Dopo circa 10 minuti di noia totale, Eliseu prova a risvegliare i pochissimi spettatori presenti sugli spalti dell’Olimpico con una rovesciata degna del miglior Pelè nel film “Fuga per la vittoria” su un bel traversone di Scaloni dalla destra ma l’estremo difensore bulgaro blocca senza difficoltà. Al 29’ la formazione biancoblu, oggi in completa tenuta gialla, tenta la migliore azione del match fino a quel momento: è ottima la percussione di Yovov, il quale viene anticipato da Cribari ma Zè Soares è il più lesto di tutti; il brasiliano tenta la conclusione a pochi passi dalla porta difesa da Muslera ma la sfera termina di poco a lato. Al 33’ è ancora il Levski a rendersi pericoloso con una insidiosa punizione dal vertice sinistro dell’area di rigore calciata da Yovov, probabilmente il migliore dei suoi nella prima frazione di gioco. Due minuti più tardi la squadra biancoceleste si riaffaccia dalle parti di Mitrev: pregevole stop di petto da parte di Makinwa appena entrato dentro l’area di rigore, sponda verso Scaloni che crossa al centro, Perpetuini arriva a sostegno e prova a calciare dal limite, ma la sua conclusione si perde in Curva Maestrelli.
Al 38’ è ancora il nigeriano biancoceleste a provare l’azione personale ma Rabeh lo ferma con le cattive a pochi metri dall’ingresso in area di rigore: sulla punizione seguente Baronio tenta la conclusione a giro ma il portiere ospite è ancora una volta bravo a respingere. La prima frazione di gioco termina quindi sul punteggio di 0-0, senza particolari sussulti né da una parte né dall’altra.

Nel secondo tempo scendono in campo gli stessi 22 del primo e la gara . Al 5’ la squadra bulgara va ad un passo dal vantaggio grazie ad un colpo di testa del numero 55 Miliev che termina la sua corsa ad un soffio dal palo con Muslera che non può far altro che guardare il pallone uscire. Sul capovolgimento di fronte è ottima l’iniziativa di Sevieri dal vertice sinistro dell’area di rigore: il giovane romano classe ’91, prova a sorprendere di punta il 22enne portiere ospite il quale blocca in presa sicura a terra. La ripresa inizia quindi sulla falsariga della prima frazione di gioco con entrambe le squadre, ormai fuori dalla competizione europea, che tentano timide iniziative, le quali non producono particolari problemi ai reparti arretrati. Al 59’ il neo entrato Joaozinho chiama Muslera ad un intervento prodigioso con un tiro cross dalla sinistra che impensierisce e non poco il pubblico di fede laziale. Al 60’ Yovov approfitta di una svista del baby Luciani e beffa il portiere biancoceleste con un morbido tocco sotto portando in vantaggio i suoi e siglando il primo ed ultimo gol in Europa League da parte del Levski. Un minuto più tardi Ballardini manda in campo l’ennesimo giovane, Lorenzo Cinque, che sostituisce uno dei migliori in campo, Federico Sevieri. Con l’ingresso del centravanti della Primavera di Sesena, la Lazio cambia decisamente assetto tattico schierandosi con un più offensivo 3-4-3 con il trio di attaccanti composto da Makinwa ed il portoghese Eliseu sulle fasce e lo stesso Cinque a fungere da terminale offensivo centrale. Al 62’, invece, è Cavanda a cercare la gloria personale con una staffilata dai 16 metri, neutralizzata dal solito Mitrev. Passano due minuti ed è ancora la formazione di casa ad andare vicino alla segnatura: prima grazie a Baronio che ci prova con una botta direttamente da calcio di punizione, poi con Eliseu che, lasciato colpevolmente solo dai centrali bulgari, non riesce a concludere verso la rete in seguito ad un’ottima iniziativa di Makinwa sulla fascia sinistra. Al 72’ la squadra di Sofia va vicinissima al raddoppio, grazie al numero 27 Bardon che lascia partire un vero e proprio missile terra-aria che si stampa sulla traversa e finisce sul fondo. Gli ultimi minuti di gioco scivolano via senza particolari sussulti ed emozioni e la Lazio dice addio ad una competizione che probabilmente meritava maggior considerazione da parte della dirigenza biancoceleste: con una campagna acquisti più oculata e di spessore sotto ogni punto di vista probabilmente quest’oggi la gente laziale avrebbe riempito le tribune dell’impianto sportivo capitolino per festeggiare un’importante qualificazione ai sedicesimi di finale.
Nota a margine la bella amicizia tra le due tifoserie che durante il match hanno intonato ripetutamente cori a favore dell’una e dell’altra squadra e di scherno nei confronti della Roma. Da brividi, infine, lo striscione che i bulgari hanno dedicato alla memoria del compianto Gabriele durante il secondo tempo.
 
Top
0 replies since 18/12/2009, 19:15   29 views
  Share